ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO
semplice rupia, gli indiani della guardia si erano rimirati l'un l'altro con profondo stupore. - Mylord - disse il capo, confuso - è proprio vero
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ricordo, quantunque avessi molto bevuto, che tu m'hai detto essere il fratello di quella signora. - È vero. - E ... che cosa vuoi fare, sahib? - Non
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nemico aveva lanciato su di me il mal occhio! Che sia vero? Vieni amico, io ho paura, molta paura. La pietra di Salagraman e la kala bâgh non ti saranno
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a Tremal-Naik dei malesi e dei dayachi, poco numerosi, è vero, ma d'un coraggio a tutta prova; Sambigliong era stato incaricato di dirigere
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cessato di barrire ed avevano preso un vero galoppo, e così rapido, che difficilmente un buon cavallo avrebbe potuto tenere dietro a loro. A vedere quelle
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e audaci, costituiscono un vero pericolo anche per gli esseri umani. Che un ragazzo si bagni ed il siluro abbandonerà subito la melma, dove
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pesce. - Se il ministro non ci ha ingannati, l'anello deve trovarsi dinanzi a quell'acquatico, - aveva detto Yanez. - Se non avrà detto il vero lo
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dalle orbite, i lineamenti sconvolti: pareva un vero pazzo. Intorno aveva i suoi ministri che gli porgevano ora tazze colme di liquori ed ora delle
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piramide tronca. L'indiano aveva detto il vero annunciando un funerale. La massiccia barca non aveva percorsa ancora mezza distanza, quando sulla riva
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attraversa il cervello. - Sono sfuggito alla morte per un vero miracolo. Se l'avessi vuotato io, a quest'ora mi troverei nei panni di quel disgraziato. Cane
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! Il signor Teotokris! - esclamò Yanez quasi distrattamente. - Già, l'altro uomo bianco è sempre di cattivo umore. - È vero mylord! - Così si fa temere
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senza birra però. È vero che l'accetterete in nostra compagnia? - Chiamalo Eccellenza, - disse Yanez maliziosamente. - Ah! Scusate, Eccellenza
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un gran signore che può permettersi qualunque lusso. - È vero quello che si dice in città? - Che cosa, sahib? - Bevi prima questo eccellente gin e poi
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quattro barbuti kattani che avevano nelle larghe fasce un vero arsenale fra pistole, pugnali e tarwar assai ricurvi e affilatissimi. Yanez li guardò
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. Sambigliong aveva detto il vero annunciando la presenza dei kalam, quelle erbe alte e durissime, rigide come lame. Infatti appena la colonna ebbe
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Brahmaputra? - Non è necessario attraversare il fiume. - È vero che ha mangiati i figli del rajah? - Sì, sahib. - Quando? - L'anno scorso. - E come
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occhi ed ebbe un risolino di contentezza. - Ne sappiamo più di quello che potreste supporre, - disse poi. - È vero: nell'alta Birmania è scoppiata una
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, - rispose Yanez, che era diventato un po' pallido. - La pietra era stata deposta a quattro o cinque passi dall'apertura. - È vero, signor Yanez
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manderemo a passeggiare altrove se non vorranno regalarci la loro pelle. Con un po' di piombo pagheremo loro l'affitto, è vero Tremal-Naik? - Il nostro è di
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nera. Noi conosciamo quelle bornesi e là di nere non ne abbiamo mai vedute, è vero Sandokan? - Il pirata che fumava placidamente il suo cibuc, gettando
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principessa non poté trattenere un lungo sospiro, che non isfuggì a Sandokan che le camminava a fianco. - Tu rimpiangi la tua casa, è vero amica? - disse
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spia del rajah o dei suoi ministri. - Sai dove abita? - chiese Tremal-Naik. - Ordinariamente sui gradini delle pagode e domani è venerdì, è vero
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sembra che mi abbiano dato da bere qualche cosa, come un liquore fortissimo e molto amaro. Qualche cosa di vero può essere avvenuto poiché quando mi sono
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cosa vuoi fare? Non abbandonerai il mio fidanzato è vero? - Un lampo terribile avvampò negli occhi del formidabile uomo. - Fossi sicuro di perdere
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strana in un uomo che pareva più flemmatico d'un vero inglese. Sulla porta del salone reale trovò un ufficiale. - Va' a dire al tuo signore che io
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avventura notturna. - E di menare possibilmente le mani, è vero, fratellino? - disse Yanez. - Sì, se si può, - rispose la Tigre della Malesia. - Le mie
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contentissimo, - rispose Yanez. - Amare molto teatro io, anche indiano. - Bevete mylord, - disse il rajah porgendogli una tazza. - Questo è vero gin
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nostri progetti e ciò, se fosse vero, sarebbe grave. Vi è la testa di Yanez in giuoco. - Non spaventarmi, Sandokan. - Oh! Non l'ha ancora perduta e noi
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rimettersi in piedi; le forze invece bruscamente gli mancarono e si rovesciò su un fianco. - Pare che sia proprio morto, è vero Tremal-Naik? - disse Sandokan
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cominciato e non finirà tanto presto. - È vero, - disse Sandokan. - Accusa Kubang. - Io dico che quest'uomo si è presentato nel palazzo della giovane
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paura alle vecchie tigri di Mompracem. Cadere qui o sul mare è tutt'una, è vero camerati? - Sì,- risposero i malesi ad una voce. - Allora prepariamoci
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signore, è vero? - Farò il possibile. - Ci fermiamo qui, signore. - La popolazione del villaggio guidata dal suo capo, un bel vecchio ancora vegeto
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il popolo accetterà, senz'altro, il fatto compiuto ed acclamerà la sua bella e giovane rhani. È così che si fa la politica nel tuo paese, è vero
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guasterebbe troppo le mie faccende. - E sono così numerose, è vero, Yanez? - disse Sandokan. - Non poche di certo ... Aho! Che cos'hanno i cani
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dei suoi compatriotti, obbedì prontamente senza più protestare contro un così grande onore. - È vero che i commedianti sono qui, nel palazzo? - chiese
Accademia della crusca
